Riportiamo qui il resoconto di un interessante webinar della Società Italiana degli Urbanisti tenutosi il 22 giugno 2020.
Pensare le città e i territori dopo il Covid: il ruolo e la rilevanza dell’urbanistica e della dimensione territoriale
La Società Italiana degli Urbanisti è la società accademica dei professori e ricercatori di Urbanistica e Pianificazione Territoriale delle Università italiane. Fondata venticinque anni fa, è oggi presente in 39 dipartimenti universitari e di altri enti di ricerca e conta circa trecento soci ordinari e istituzionali.
Il 22 giugno 2020, la SIU ha organizzato il Webinar sul tema Un’agenda per i territori italiani dopo il Covid-19. All’incontro, introdotto dal Presidente e Rettore dell’Università di Brescia Maurizio Tira hanno partecipato più di 120 docenti e ricercatori dell’area urbanistica. Gli oltre 40 interventi si sono distribuiti in quattro sessioni di lavoro, che hanno affrontato diversi aspetti del rapporto tra la diffusione della pandemia, le sue conseguenze e le caratteristiche dei territori italiani.
Il seminario ha preso le mosse da una constatazione: la dimensione territoriale, centrale per la comprensione dei fenomeni che stiamo vivendo e per la definizione di strategie di rafforzamento della resilienza e della preparazione dei territori ad eventi incerti, è stata largamente marginale nel dibattito pubblico, nel lavoro dei molti comitati di esperti e nella discussione politica.
La sfida lanciata dalla SIU è dunque la seguente: assicurare alla dimensione territoriale, alla varietà del territorio italiano, delle sue caratteristiche ecologiche e ambientali, della sua dotazione e organizzazione di servizi pubblici, dei suoi caratteri insediativi, un posto importante in ogni riflessione sulla ripresa e sulle scelte di investimento.
La SIU intende nelle prossime settimane e nei prossimi mesi offrire un contributo alla definizione delle strategie per la ripresa a partire da alcuni principi:
- l’assunzione della questione ecologica e climatica come tema centrale per un rilancio dello sviluppo del Paese e per una profonda riconversione ecologica delle economie territoriali, prestando attenzione alle aree deboli, senza per questo vagheggiare improbabili fenomeni di abbandono delle città e di ritorno verso i borghi abbandonati;
- l’articolazione territoriale degli investimenti e dei programmi pubblici, affinché venga messa a valore la varietà dei territori (i contesti urbani densi, aree interne e marginali, ma anche l’Italia di mezzo delle città medie e dei contesti di dispersione insediativa) e si utilizzino le risorse straordinarie di cui disporremo per ridurre i divari territoriali tra le diverse aree del Paese e al loro interno;
- l’attenzione alla riformulazione delle politiche dei servizi territoriali, a partire dai presidi socio-sanitari e dalle scuole, in un rinnovato patto tra istituzioni e attori sociali e territoriali, affinché la riqualificazione degli spazi del welfare materiale sia anche uno strumento di lotta alle disuguaglianze e di rafforzamento della capacità di affrontare nuove emergenze;
- una cura della dimensione quotidiana dello spazio domestico, dello spazio aperto e della mobilità, proponendo progetti semplici e fattibili di riutilizzo degli spazi urbani per garantire maggiore sicurezza ma anche per rendere le città e i territori più sani e vivibili;
- la necessità di rendere disponibili informazioni e dati certi, interoperabili, attraverso i quali cogliere le connessioni, a livello territoriale, tra le diverse dimensioni del fenomeno della pandemia e proporre programmi e progetti veramente territoriali.
A partire da questo approccio il seminario della SIU ha lanciato alcune proposte operative, che offre alla discussione pubblica e alla politica. Tra queste:
- l’impostazione di un grande piano di manutenzione straordinaria in chiave ecologica del territorio italiano, privilegiando le piccole opere e gli interventi di recupero, riuso e riqualificazione ambientale ed energetica di immobili e spazi;
- la sperimentazione di un nuovo assetto territoriale dei servizi sanitari, sociali, e educativi, che tenga conto delle questioni poste dalla diffusione del COVID-19 ma anche della necessità di trasformare i servizi rivisti in veri e propri presidi territoriali diffusi;
- un progetto straordinario per rimettere in gioco l’ingente patrimonio ambientale, paesaggistico e insediativo sottoutilizzato rappresentato dai territori montani e interni del paese, con la loro articolata rete di centri minori e borghi, rendendolo effettivamente praticabile quale alternativa alla crisi dell’abitare le periferie delle grandi conurbazioni;
- l’attivazione di progetti immediatamente cantierabili per rafforzare le condizioni di sviluppo della mobilità sostenibile, individuale e collettiva, anche attraverso investimenti sulle infrastrutture leggere di cui il nostro Paese ha bisogno;
- il ripensamento e la riprogettazione degli spazi pubblici, aperti o chiusi, al fine di favorire nuove pratiche di socialità in condizioni di sicurezza;
- la revisione e semplificazione delle normative in campo urbanistico, al fine di dare maggiore efficacia all’azione pubblica di regolazione e controllo.
Su queste e su altre proposte la SIU offre le proprie competenze, anche in un rinnovato rapporto con altri saperi disciplinari, per costruire una vera e propria “nuova agenda” per le politiche territoriali nel nostro Paese.
Milano, 23 giugno 2020